Altroconsumo lancia l’allarme: truffa dei grandi marchi. Come non farsi ingannare al momento dell’acquisto

Etichette alimentari poco leggibili e con slogan salutistici fuorvianti che influenzano oltremisura le scelte di acquisto: ecco l’ultima truffa servita sul piatto dei consumatori. 

La pubblicità è l’anima del commercio, recita un antico detto. Si può dirlo forte: quasi 6 italiani su 10 prestano attenzione agli slogan su salute e nutrizione presenti sulle confezioni degli alimenti, e il 79% di questi ammette di esserne influenzato nelle scelte d’acquisto. Mentre il 12% – ed è un dato preoccupante – non bada alle informazioni in etichetta per via delle dimensioni minuscole dei caratteri. Questo il quadro che emerge dall’inchiesta di Altroconsumo sul rapporto degli italiani con le etichette alimentari.

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Un agente della forestale effettua un controllo in un supermercato – AnsaFoto (Cilentolive.com)

La lettura delle etichette dei prodotti è utile ai fini di una corretta alimentazione, oltre che per la giusta conservazione dei cibi. Non c’è altra arma per non farsi ingannare da immagini e slogan salutistici e nutrizionali fuorvianti. Ma l’analisi del rapporto degli italiani con le etichette alimentari, effettuata tra giugno e luglio 2022 mediante un questionario a cui hanno risposto 1.146 cittadini distribuiti come la popolazione generale per sesso, età (18-79 anni), livello d’istruzione e area geografica, porta a conclusioni poco rassicuranti.

La nuova truffa alimentare denunciata da Altroconsumo

Per farsi notare sugli affollati scaffali del supermercato e invogliare all’acquisto il consumatore, moltissimi marchi presentano i loro prodotti con immagini e parole che assecondano la crescente esigenza di mettere in tavola alimenti buoni, sani, genuini, light ed ecosostenibili. Del tipo: “Senza zuccheri aggiunti”, “Poche calorie”, “fonte di fibre” e così via. Tutte caratteristiche che spesso però non vanno oltre il claim pubblicitario.

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Un agente dei Carabinieri mostra l’interno di un furgone contenente merce sequestrata – AnsaFoto (Cilentolive.com)

Eppure, un regolamento europeo nel 2006 ha messo al bando le indicazioni false, ambigue e fuorvianti, elencando le diciture consentite e stabilendo precisi criteri per poterle utilizzare. Il punto è che gli slogan nutrizionali si basano su singoli ingredienti, per esempio una certa vitamina, ma non tengono conto della composizione complessiva dell’alimento, che potrebbe essere tutta sbilanciata a favore di grassi, zuccheri e sale.

Per evitare simili distorsioni, la normativa Ue aveva previsto la definizione dei “profili nutrizionali”, una serie di soglie su determinati parametri critici per gli alimenti che avrebbero dovuto fare da filtro a certi slogan. Ma l’entrata in vigore – prevista nel 2009 – è ancora di là da venire.

C’è infine il problema della data di scadenza, sempre presente ma spesso difficilissima da trovare e da decifrare (specie per gli anziani). Di qui l’appello di Altroconsumo ai produttori: la lista degli ingredienti e tutte le informazioni sensibili devono essere di immediata leggibilità, con caratteri grandi e un adeguato contrasto di colore tra le scritte e lo sfondo.

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